Terra Santa, Gerusalemme apre le sue porte al mondo

23 novembre 2016, Chiesa di San Carlo al Corso – Milano

La conclusione dell’Anno Santo della Misericordia, con i riti di chiusura delle Porte Sante aperte in tutto il mondo, ha suggerito a Geaway Tour Operator di organizzare l’annuale e, ormai tradizionale, evento di promozione commerciale, valorizzando l’immagine delle porte con la loro capacità di aprire o chiudere orizzonti di senso e speranza.

Gerusalemme apre le sue porte al mondo” è stato, infatti, il titolo dell’incontro che si è svolto a Milano, nella mattinata di mercoledì 23 novembre, presso la Sala Verde del complesso della Basilica di San Carlo al Corso.

L’iniziativa, nata in collaborazione con l’Ente del Turismo Israeliano, ha visto anche la presenza della compagnia aerea El Al e della Custodia di Terrasanta.

Queste tre realtà, dopo il benvenuto di Enzo Toniutto e Silvana Brusamolino (rispettivamente amministratore e responsabile commerciale di Geaway T.O.), hanno rivolto ai presenti un breve saluto, ribadendo il grande lavoro svolto in questi anni da Geaway nel promuovere e valorizzare la terra di Israele. Avital Kotzer Adari e Maria Grazia Falcone, responsabili dell’Ente del Turismo Israeliano, hanno sottolineato la ricchezza di una terra in cui convivono diverse fedi e culture, tutte comunque accomunate da una Parola che le unisce. Aurora Mirata ha invece ribadito, a nome della compagnia di bandiera El Al, la lunga amicizia che lega la sua azienda a Geaway, un Tour Operator che non ha mai smesso di credere nell’importanza della Terrasanta, anche in momenti non facili. Infine, Padre Francesco Ielpo, Commissario per la Lombardia della Custodia di Terrasanta, ha concluso la carrellata di saluti, sottolineando il valore aggiunto, in termini di cambiamento del cuore e della mente, che l’esperienza del pellegrinaggio può dare al semplice viaggio in Israele.

Ma l’apice dell’evento è stato raggiunto grazie alle due conferenze (vedi allegati) tenute dal biblista don Giacomo Perego e dallo psicanalista prof. Donato Santarcangelo. I loro interventi sono stati, in effetti, un commento a quattro mani delle immagini e dei simboli presenti nell’ultimo capitolo del vangelo di Giovanni, il ventunesimo. Ciò che ha colpito i presenti e che li ha notevolmente affascinati è stata la capacità dei relatori di tradurre e attualizzare, da un punto di vista biblico e psicanalitico, la ricchezza di una Parola antica e, comunque, sempre nuova. Da qui l’importanza del viaggio-pellegrinaggio in Israele, occasione unica e speciale perché ciascuno possa scrivere il proprio e irripetibile “quinto evangelo” dal momento che, come scrive Giovanni al termine del suo vangelo, “vi sono ancora molte altre cose compiute da Gesù che, se fossero scritte una per una, penso che il mondo stesso non basterebbe a contenere i libri che si dovrebbero scrivere” (Gv 21,25).

A tutti, prima del rinfresco, è stata offerta la proiezione di un breve filmato su Israele, realizzato dall’Ente del Turismo Israeliano (vedi sotto).