Armenia

INFORMAZIONI UTILI

DOCUMENTI

È necessario il passaporto in corso di validità. Dal 10 gennaio 2013 non è più necessario il visto d’ingresso in Armenia per tutti i cittadini dell’Unione Europea per soggiorni fino a un periodo massimo di 180 giorni nell’arco di 12 mesi.

FUSO ORARIO

+3 ore rispetto all’Italia, +2 ore quando in Italia vige l’ora legale (l’Armenia non adotta ora legale).

ELETTRICITA’

A 220 volt. È consigliabile portare con sé un adattatore universale anche se le prese sono generalmente a due lamelle tonde tipo Shuko e compatibili con quelle italiane.

CLIMA E ABBIGLIAMENTO

L’Armenia è un paese montagnoso: il 90% del territorio si trova ad un’altitudine di almeno 1000 metri sul livello del mare. I periodi migliori per le visite vanno da aprile a ottobre. Ad agosto si possono raggiungere i 35/40°C, anche se il caldo è secco. L’inverno è freddo, con temperature che sovente raggiungono anche i -10°C e durante l’autunno, di breve durata, i boschi si trasformano in distese dorate e rosse; le distese di margherite e papaveri che ammantano i rilievi sono un aspetto tipico della tarda primavera. È consigliabile un abbigliamento casual, scarpe comode e qualcosa di pesante per la sera nelle aree montane, anche in estate.

VACCINAZIONI

Non sono richieste vaccinazioni particolari. Consigliamo di portare i medicinali personali e un piccolo kit pronto soccorso. Per quanto sia sempre potabile, il consiglio è di non bere acqua che non sia imbottigliata.

INFORMAZIONI PER L’ACCESSO AL PAESE IN TEMPO DI PANDEMIA COVID-19

È permesso l’ingresso in Armenia a tutti i viaggiatori stranieri che presentino un certificato, in lingua armena, russa o inglese, che attesti il completamento del ciclo vaccinale da almeno 14 giorni dall’ultima somministrazione prima dell’entrata nel Paese. In assenza del certificato vaccinale è necessario presentare il risultato negativo di un test COVID-19 PCR effettuato nelle 72 ore precedenti l’ingresso in Armenia. La certificazione deve essere presentata in lingua inglese, russa o armena, deve includere i dati anagrafici dell’interessato e il numero del passaporto, stampato su carta intestata del laboratorio che l’ha eseguito e deve contenere il logo, l’indirizzo del laboratorio e i contatti telefonici, email ecc.

È obbligatorio indossare una mascherina in tutti i trasporti pubblici o privati e in tutti gli spazi pubblici. La mancata osservazione dell’uso delle mascherine prevede una multa di AMD 10.000.

MONETA

Il Dram armeno (AMD) è la valuta dell’Armenia e al cambio attuale (ottobre 2023) 1 euro equivale a circa 410 dram.

Ci sono monete da 10, 20, 50, 100, 200 e 500 dram.

Ci sono banconote da 1000, 5000, 10000, 20000, 50000 e 100000 dram.

Le principali valute straniere (euro, dollari, sterline, rubli) possono essere cambiate senza difficoltà ma non sono accettate banconote rovinate. L’utilizzo di bancomat e carte di credito è abbastanza agevole nelle grandi città ma è molto limitato nel resto del Paese.

TELEFONO

Il prefisso dell’Armenia è +374. Per telefonare in Italia si deve digitare +39 seguito da prefisso e numero telefonico richiesto. Gli hotel applicano normalmente costi abbastanza alti per chiamate internazionali e i costi di roaming sono elevati. Connessioni Wi-fi di buona qualità sono comunque disponibili in alberghi e locali e sono spesso messe a disposizione dei clienti in maniera gratuita.

LINGUA

La lingua ufficiale è l’Armeno, una lingua autonoma riconosciuta come un ramo linguistico a sé stante nella grande famiglia delle lingue indoeuropee, che possiede un alfabeto proprio ideato nel IV secolo da Mesrop Mashtots. Sono molto parlati il russo, il francese e l’inglese.

TRASPORTI

Bus, filobus e metropolitana, aperta dalle 6.30 alle 23.00 sono i mezzi più utilizzati a Yerevan e sono molto economici. Molto utilizzate sono anche le cosiddette Mashrutke, pullmini a 10/15 posti che percorrono tragitti predeterminati, anche collegando tra di loro le città. Possibile girare in taxi a prezzi economici.

SICUREZZA

L’Armenia è un paese generalmente sicuro e vanta livelli di sicurezza per lo straniero tra i più alti del mondo. La sua capitale, Yerevan (così come le altre due grandi città di Gyumri e di Vanadzor), malgrado sia una metropoli da un milione e mezzo di abitanti, non è una città pericolosa e la microcriminalità è pressoché inesistente. Questo non vuol dire che non si debba sempre usare il buon senso quando si cammina per le strade di notte, le visitatrici di sesso femminile devono essere consapevoli che le donne sole sono uno spettacolo insolito durante le ore più tarde.

SHOPPING

I negozi sono aperti dalle 9 alle 19 o dalle 10 alle 22.

Il Vernissage, un mercato all’aperto che si trova a poca distanza da Piazza della Repubblica, offre grandi opportunità per lo shopping (da artigianato a cimeli di epoca sovietica) ed è una tappa obbligata per chiunque venga in Armenia. Negli anni passati il mercato si svolgeva solo di Sabato e Domenica ma, negli ultimi tre anni, è aperto tutti i giorni (anche se comunque il fine settimana le bancarelle sono molto più numerose).

Un altro mercato da non perdere a Yerevan è il mercato coperto di GUM, che si tiene tutti i giorni nel sud della città. Qui sono in vendita, oltre alla frutta e verdura fresche, ogni tipo di spezia e tantissima frutta secca e disidratata.

Molti supermercati nelle grandi città sono aperti 24/7.

CUCINA

Il cibo è uno dei punti forti dell’Armenia ed è generalmente sicuro, anche quello di strada.

Alcuni esempi di gustosi piatti armeni sono:

Khoravats, barbecue di maiale, agnello, pollo o manzo, solitamente aromatizzato con cipolle e spezie serviti alla brace con pomodori, melanzane o patate.

Borsch, una zuppa di verdure di origine russa, tradizionalmente preparata con barbabietole che conferiscono il suo tipico colore rosso.

Dolma, foglie di vite ripiene di riso e carne, esistono anche varietà con foglie di cavolo ripiene, peperoni, pomodori o melanzane.

Khash, un piatto tradizionale, un alimento nutriente invernale di piedi di manzo bolliti che una volta mangiavano i poveri delle campagne, oggi è considerato una prelibatezza e di solito è mangiato la mattina presto in inverno nei periodi di festa.

Frutta e verdura armeni sono speciali. Si consiglia vivamente di provarli, vi assicuriamo che non dimenticherete mai il sapore di albicocche, pesche, melograni, uva, ecc

Lavash, il tipico pane armeno, è un impasto senza lievito cotto all’interno di un forno d’argilla ed è servito quasi ovunque.

BEVANDE

Bevande Alcoliche

In Armenia sono molto diffusi gli Oghi, distillati dalla frutta ad alta gradazione alcolica che gli Armeni chiamano anche Vodka. I più bevuti sono Tut oghi (Vodka di gelso), Tsiran oghi (Vodka di albicocca).

I marchi più famosi di birra sono Gyumri, Kilikia, Kotayk ma si stanno affacciando sul mercato anche le produzioni di birra artigianale. Il marchio più famoso è Dargett.

Per quanto riguarda il vino, l’Armenia è il luogo dove è stata ritrovata la più antica cantina del mondo (risalente a 6000 anni fa) e le cantine sono innumerevoli. I vini prodotti sono derivati da uve autoctone come Areni, Khndoghni, Voskehat, Haghtanak, Kangun, ecc.

Il Brandy, che gli armeni chiamano Cognac in base a un accordo internazionale con la Francia che permette all’Armenia di utilizzare questo nome, è di altissimo livello e molteplici sono le distillerie che lo producono. Il marchio più famoso è Ararat (che si dice fosse il preferito da Winston Churchill), ma sono anche molto apprezzati i marchi Noy e Proshyan.

Altri tipi di bevande

Il Tan è una bevanda a base di yogurt Matsun mescolato con acqua e sale.

Il caffè di Jazzve (la tipica caffettiera armena) è bevuto ovunque e l’acqua viene bollita insieme alla polvere che, una volta che il caffè viene versato in tazza, si deposita sul fondo.

Molto apprezzato e bevuto è anche il tè e le tisane alle erbe.

Acqua

L’acqua del rubinetto è generalmente sicura (anche se è sconsigliato comunque berla) in quanto proviene direttamente dalle montagne, ma si può anche acquistare acqua minerale in bottiglia sia liscia che frizzante a quasi ogni angolo di strada.

MUSICA, FILM E LETTERATURA

Famosissima è la “Danza delle sciabole”, un classico di Aram Khachaturian, nato in Georgia ma di origina armena. Nell’ambito della musica tradizionale armena Djivan Gasparyan, virtuoso dell’antichissimo “duduk” (nominato dall’UNESCO patrimonio immateriale dell’umanità), una sorta di flauto con sonorità simili all’oboe e ottenuto da legno d’albicocco, conosciuto dal grande pubblico dopo il suo utilizzo nelle colonne sonore dei film Il Corvo e Il Gladiatore.

Per i cinefili l’indiscusso padre del cinema armeno è Sergej Parajanov e il suo film più conosciuto è “Il colore del melograno” (1969) che racconta la vita del trovatore armeno Sayat-Nova. Più recentemente, un film che va sicuramente ricordato è “Ararat” (2002) di Atom Egoyan, presentato fuori concorso al 55mo Festival del Cinema di Cannes.

Tra le letture da non perdere, “Viaggio in Armenia” del poeta russo Osip Mandelstam e “La masseria delle Allodole”, un romanzo sullo sfondo del genocidio armeno scritto da Antonia Arlsan, una scrittrice italo-armena.

Armenia, Viaggio in una cristianità di frontiera

27 settembre 2012, casa Armena – Milano

“Viaggio in una cristianita’ di frontiera”

Una storia di fedeltà al messaggio evangelico fino al sacrificio, perche’ e’ nella croce che il popolo armeno si è identificato. (Giovanni Paolo II)

Nell’imminente inizio dell’anno della fede (11 ottobre) indetto dal Santo Padre Benedetto XVI, abbiamo voluto proporre una conferenza/riflessione sull’Armenia, dando vita ad una serata alla Casa Armena a Milano lo scorso 27 settembre, alla quale hanno preso parte tante persone, sacerdoti e laici per ascoltare la relazione del Prof. Aldo Ferrari, docente di lingua e letteratura armena e storia del Caucaso presso l’Unviversità Ca’ Foscari di Venezia.
Prima ancora che di una regione definita geograficamente, si e’ parlato di un popolo che nella sua storia ha saputo coniugare fede e cultura, nazionalità e religione, anche attraverso la nascita dell’alfabeto, che ha segnato in maniera decisiva il suo destino.
Anche a  causa della propria fede cristiana, fu il primo popolo ad abbracciarla con l’opera evangelizzatrice iniziata dagli apostoli Bartolomeo e Taddeo, seguita dalla conversione nel 301 dovuta all’apostolato di S. Gregorio l’Illuminatore, il popolo armeno subì invasioni,  massacri e persecuzioni culminati con il genocidio del 1915.
Oggi a noi può testimoniare che la morte fisica non è l’ultima parola.
….dal dolore inesprimibile dell’Amore, nasce la potenza che trionfa sulla morte…(G.Paolo II udienza 14 settembre 2000 ai pellegrini del Patriarcato Armeno Cattolico).
Il nostro lavoro, che vuole essere sempre una proposta di itinerari di fede e cultura, cerca di non rimanere alla superficie o casualità degli itinerari, ma di mettere in moto un desiderio di scoprire la storia dei popoli e delle loro culture, insomma, di viaggiare spalancando gli occhi e soprattutto il cuore.

 

Il Video dell’evento
Le foto dell’evento