VINCENT VAN GOGH: UN DRAMMATICO INNO ALLA VITA
Nel corso dell’evento cercheremo di comprendere la pittura di Vincent Van Gogh facendo un viaggio nel suo tempo. Ci accompagneranno i luoghi e le persone con cui ha vissuto, le lettere che ha scritto, gli studi degli storici dell’arte e degli esperti di diverse discipline scientifiche.
Pochi artisti sono assurti allo status di “pop-symbol” come Vincent Van Gogh. La sua arte si trova ovunque, dalle borse, magliette e calamite sui frigoriferi, fino ai libri, articoli e saggi, film e mostre. Questo può portare a una saturazione, a un senso di noia e a una superficialità modaiola: tutto sembra già detto, già visto. Chi può negare la fama di Van Gogh? Un genio folle e incompreso, autore di quadri bellissimi e commoventi, il cui successo forse dipende dall’aver saputo esprimere in modo diretto e sincero l’angoscia che caratterizza l’umanità contemporanea.
Lo descrive così il filosofo Carl Jaspers “Van Gogh è la testimonianza di una concezione del mondo, di un altissimo pensiero etico, espressione di una sincerità assoluta, di una fede profonda, di una carità infinita, di una generosa umanità, di un imperturbabile amor fati”.
Vincent nella lettera datata 17 settembre 1875 scrive da Parigi al fratello Theo, citando il Vangelo: “sta scritto ‘Il mondo passa e tutta la sua gloria’, ma sta scritto anche che ‘quella parte buona non sarà tolta’ “. Nell’ultima lettera scritta sempre a Theo, da Auvers sur Oisse il 23 luglio 1890, pochi giorni prima della morte, afferma: “Noi possiamo far parlare solo i nostri quadri”. Queste parole, quasi testamentarie, elevano la sua pittura ad un inno alla vita perpetuo, dove il dramma esistenziale è cancellato dal potere magico dei suoi gialli e blu, tortuosi e accesi.
Nel corso dell’evento cercheremo di comprendere la pittura di Vincent Van Gogh facendo un viaggio nel suo tempo. Ci accompagneranno i luoghi e le persone con cui ha vissuto, le lettere che ha scritto, gli studi degli storici dell’arte e degli esperti di diverse discipline scientifiche.
Pochi artisti sono assurti allo status di “pop-symbol” come Vincent Van Gogh. La sua arte si trova ovunque, dalle borse, magliette e calamite sui frigoriferi, fino ai libri, articoli e saggi, film e mostre. Questo può portare a una saturazione, a un senso di noia e a una superficialità modaiola: tutto sembra già detto, già visto. Chi può negare la fama di Van Gogh? Un genio folle e incompreso, autore di quadri bellissimi e commoventi, il cui successo forse dipende dall’aver saputo esprimere in modo diretto e sincero l’angoscia che caratterizza l’umanità contemporanea.
Lo descrive così il filosofo Karl Jaspers “Van Gogh è la testimonianza di una concezione del mondo, di un altissimo pensiero etico, espressione di una sincerità assoluta, di una fede profonda, di una carità infinita, di una generosa umanità, di un imperturbabile amor fati”.